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erato

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Erato


Fiammeggiavo
durante l’attesa, tremavo accesa
lungo tutta la ragnatela del sangue

Le mie labbra palpitanti
erano braci vive
sussulti d’ansia d'accoglierti,
legarti, braccarti
all'inferno viola della mia carne tumefatta
cosparsa di unguento colato dalle cosce, spiagge
per lacrime lattee
chiamate dal tumulto del mio ventre

Era spasimo il pensarti in quell’attesa, sfregio
consumato in solitudine,
un mal riuscito tentativo
di placare il gemito di un istante
per sempre soffocato

Poi arrivavi
ed io carnivora, Ti divoravo
mentre Ti dissetavi guardandomi con occhi lontani
persi , abbandonati nel riflesso della Fiamma
in quel siero di umori e sangue

Ed io
cannibale, Ti sbranavo
e succhiandoti Ti dissetavo,
Ti cullavo per fame
dilaniandoti nell'accogliere il tuo corpo
con carezze senza ritorno

E quando risorgevi , svuotata dal veleno
guardavi fiera il Tuo pasto
e ciò che di me era rimasto
nelle Tue fauci

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