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al testo di Antonella Catini
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Erato Fiammeggiavo durante l’attesa, tremavo accesa lungo tutta la ragnatela del sangue Le mie labbra palpitanti erano braci vive sussulti d’ansia d'accoglierti, legarti, braccarti all'inferno viola della mia carne tumefatta cosparsa di unguento colato dalle cosce, spiagge per lacrime lattee chiamate dal tumulto del mio ventre Era spasimo il pensarti in quell’attesa, sfregio consumato in solitudine, un mal riuscito tentativo di placare il gemito di un istante per sempre soffocato Poi arrivavi ed io carnivora, Ti divoravo mentre Ti dissetavi guardandomi con occhi lontani persi , abbandonati nel riflesso della Fiamma in quel siero di umori e sangue Ed io cannibale, Ti sbranavo e succhiandoti Ti dissetavo, Ti cullavo per fame dilaniandoti nell'accogliere il tuo corpo con carezze senza ritorno E quando risorgevi , svuotata dal veleno guardavi fiera il Tuo pasto e ciò che di me era rimasto nelle Tue fauci |
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